
Informazioni sul corso
Le cronache degli ultimi anni hanno avuto due grandi protagonisti: la pandemia e, subito dopo, la guerra. Ogni giorno i giornali raccontano l’evolversi dei conflitti a noi vicini, anche se orientarsi nella complessità di ciò che accade non è per niente facile.
Noi dei corsi di Lucy abbiamo cercato una lente attraverso cui provare a leggere questa complessità, l’abbiamo trovata nelle assegnazioni del Premio Nobel per la pace. Dal 1901, primo anno di assegnazione del riconoscimento, le motivazioni che hanno accompagnato le scelte dei vincitori si sono ripetute come un mantra: i diritti umani e civili, la mediazione tra le parti in conflitto, la diplomazia internazionale, l’assistenza sanitaria per i civili e i prigionieri di guerra, il disarmo, l’assistenza ai rifugiati, la lotta alla fame nel mondo, i diritti di donne e bambini.
Per parlare oggi di pace bisogna anche capire come funzionano le guerre contemporanee.
In questo percorso affronteremo tre aspetti che riguardano la guerra e la possibilità di contrastarla, con implicazioni significative anche per chi, come noi, non vive in zone di conflitto. Ne parleranno tre esperti, che condivideranno la propria conoscenza sull’argomento e l’esperienza sul campo.
Gli incontri saranno in live streaming, saranno videoregistrati e ci sarà la possibilità di fare domande ai relatori.
Programma
13 Marzo Jimmy Carter e la Palestina – La metamorfosi di un premio Nobel
con Paola Caridi
Ha avuto una lunga vita, non solo biografica. Ha avuto una lunga vita politica l’ex presidente statunitense Jimmy Carter. Più lunga, matura, controcorrente quella da ex presidente di quanto lo sia stata la vita politica alla Casa Bianca, in cui le luci e le ombre si sono alternate. L’Iran, la crisi degli ostaggi, la pace tra Israele ed Egitto che gli è valsa il Nobel. E dopo? Dopo Carter, dal punto di vista internazionale, non ha smesso di incidere sul mondo, fondando il Carter Center e continuando così a navigare tra diplomazia dietro le quinte e progetti di assistenza e cooperazione. Soprattutto in Palestina, il suo impegno ha spesso rappresentato una discontinuità rispetto alla linea politica della Casa Bianca, dimostrando un coraggio sereno, come dimostrato dal suo libro più controverso, Peace not Apartheid, scritto in tempi non sospetti.
Cosa è successo? Cos’ha convinto Carter che il processo di pace era deragliato e si era trasformato in una foglia di fico per la politica internazionale? E poi: serve davvero dare un premio come il Nobel per la Pace a un rappresentante del potere nazionale?
20 Marzo La fame, una piaga evitabile
con Stefano Liberti
Nel 2023 in 733 milioni hanno sofferto la fame, secondo le stime della FAO. Si tratta di una persona su undici. È la fame una conseguenza inevitabile della crescita esponenziale della popolazione umana, che negli ultimi cinquant’anni è passata da 4 a 8 miliardi? O si tratta piuttosto dell’effetto collaterale di un sistema di produzione strutturato male, in cui la terra e il controllo delle filiere di distribuzione sono appannaggio di pochi attori? In un mondo in preda ai conflitti e scosso dai cambiamenti climatici, l’accesso al cibo rappresenta una delle massime urgenze del nostro tempo.
Attraverso l’analisi dell’evoluzione del sistema alimentare nell’ultimo secolo, la lezione mostrerà le disfunzioni e le vulnerabilità di un modello di produzione e di distribuzione che in molti casi è una delle cause principali di fame e malnutrizione.
27 Marzo Notizie dal campo
con Nello Scavo
Nello Scavo è un giornalista che ha spiegato chiaramente quanti la guerra la decidono, ma soprattutto è stato capace, nei suoi anni di lavoro, di dare voce a coloro che questa tragedia sono costretti a subirla.
Negli anni, ha indagato sulla criminalità organizzata e il terrorismo globale, firmando servizi da molte zone “calde” del mondo come la ex-Jugoslavia, la Cambogia e il Sudest asiatico, i paesi dell’ex URSS, l’America Latina, le frontiere più ostili in Turchia, Siria, la Rotta Balcanica, il Corno d’Africa e il Maghreb.
Da Kiev al recentissimo caso Almasri, il suo sguardo “dal campo” permette a chi lo legge, e ascolterà in questo ultimo incontro di Costruire la pace, di avere le idee più chiare sugli sviluppi futuri.